Castellammare di Stabia sorge ai piedi della città romana di Stabia (in latino Stabiae, pluralia tantum), distrutta con le vicine Ercolano e Pompei dall'eruzione del Vesuvio del 79 d.C.. Sono visitabili i siti archeologici di Villa Arianna e Villa San Marco dove si possono vedere sia i vari ambienti romani che i notevoli affreschi.
Secondo molte persone prende il nome da un antico castello, probabilmente del IX secolo, che da un'altura di circa 100 metri si affaccia sul golfo di Napoli. Il castello fu restaurato durante il regno di Federico II di Svevia e poi ampliato da Carlo I d'Angiò, e per questo motivo gli fu attribuito l'erronea denominazione di "Castello Angioino". Oggi il castello è proprietà privata e puo' essere ammirato esclusivamente dall'esterno.
Altri sostengono che la denominazione "Castellammare" derivi dall'antica presenza di una fortezza eretta in località Pozzano, sulla spiaggia, per difendere l'antica cittadina da eventuali attacchi provenienti dalla penisola sorrentina e chiamata Torre di Portocarello, conosciuta dai più, erroneamente, con il nome di Torre Alfonsina che invece sorgeva nei pressi dell'attuale Fontana Grande. Nell'immediato dopoguerra al suo posto si insediò lo stabilimento Calce e Cementi che sfruttava le rocce calcaree prelevate dalla montagna adiacente. Oggi al posto dello stabilimento industriale, rimansto inattivo ed in stato di abbandono per decenni sorge un albergo. Si presuppone che i materiali della torre siano stati impiegati per l'edificazione dei più antichi palazzi della città, tra questi quello dov'è situato lo storico caffè Spagnuolo.
Il comune, già Castellamare, ha assunto la denominazione di Castellammare con regio decreto del 22 gennaio 1863 e di Castellammare di Stabia con delibera consiliare del 31 maggio 1912.